ANCORA PENSIERI IN ORDINE SPARSO

Ieri mi hanno portato in un quartiere chiamato la Petite Paris. Era il quartiere dei bianchi all'epoca del colonialismo. E ancora pare di respirare un non so ché di decadente e opulento: una sfilza di villette protette da muraglioni da cui strabordano rigogliose bouganville in fiori, all'interno si intravedono talvolta edifici dall'architettura assurdamente neoclassica. 

Da oggi comincia il caos delle lezioni. Tutto il programma da finire (anzi, con quelli del primo anno praticamente da iniziare) in 10 giorni, incluso esame orale e preparazione all'esame scritto che verrà invece fatto dopo che sarò partita per dar modo agli studenti di digerire tutte le ore di lezione che si dovrenno sorbire, e che sarà poi spedito per la correzione (tramite connazionale di ritorno in Italia). 

E poi domani arriva Pier, e non sto nella pelle. Mi sono messa 9 ore di lezione per farmi passare la giornata, dal momento che arriverà a mezzanotte. E organizzare le trasferte e gli spostamenti, perchè lezioni e suo lavoro permettendo, andremo un pò in giro per documentare la situazione delle regioni settentrionali del paese, che quest'anno attraverseranno una grave siccità.

Io non so se è una mia impressione sbagliata, azi, sicuramente lo sarà, ma rispetto all'anno scorso vedo più benessere in città. Intendiamoci c'è ancora tanta tantissima miseria, e bambini scalzi e straccioni, e donne scheletriche che trascinano carichi enormi, ma... vedo più macchine e più parabole. Devo ammettere che ho girato pochissimo fino ad oggi, ma qua intorno per esempio (e sto in un quartiere abbastaza periferico)  sbirciando dentro le case sgarrupate si vedono tante parabole. E mi sembrano in aumento i cancelli decorati delle case dei "ricchi". O forse vedo solo cose che l'anno scorso non avevo visto e non vedo più quello che mi aveva sconvolto alla mia prima visita. 

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