CARTOLINA DALLA TOSCANA


Ultimi giorni del mio ritiro sui colli toscani, non può mancare una rapida carrellata tra i ricordi che mi sempre porterò dietro. 
Cominciamo dal proliferare di presepi di questo Natale. Ne ho visti un paio davvero indimenticabili, in particolare quello di un artista locale, distribuito su tre o quattro sale, combinava un mirabile miscuglio di manichini di negozi di dimensioni variabili, statuine di diversi presepi, architetture romane di cartone e addirittura una vera macina per le olive, l'immancabile erbino, per finire con una strage degli innocenti, impersonati per l'occasione da tre cicciobelli sbuzzati*. 
La signora Franca che vive sotto di me, passa le giornate nel giardino sotto le mie finestre a chiamare il cane con una ripetitività ipnotica ("Chicca... Chicca... vieni qui... Chicca.. Chicca... vieni qui..."**), salvo poi materializzarsi sull'uscio di casa ogni volta che entro o esco, e la di lei figlia che viene ogni sera dell'anno a cena e parcheggia il suo enorme SUV davanti al mio portone (odiavo questo aberrante prodotto della stupidità umana anche prima, ora ho un motivo in più. E se no gliel'ho rigato è solo perchè temevo che se la sarebbero presa con i frequentatori del pub sotto casa, già sufficientemente guardati male da chiunque abbia più di 60 anni in paese, cioè dal 90% degli abitanti). 
Il tassista/fioraio del paese (nel senso che ha un negozio di fiori E l'unico taxi del paese, quando ha una chiamata mette il cartello torno subito fra le petunie e parte), che mi ha salvato in momenti tragici della mia vita (vedi ritardo del treno e conseguente perdita dell'ultimo pulmino delle 21:25, con la non allettante alternativa di una camminata notturna per i 3 chilometri di strada in salita, non illuminata e parzialmente in mezzo al nulla che separano la stazione da casa mia).
Ovviamente il pulmino ed i suoi conducenti (mai visto lo stesso per due giorni di fila, che succede ai conducenti di autobus dopo un turno dalle mie parti?) che guidano come se fossero a Indianapolis per la salita che si inerpica in paese, con le vecchiette attaccate ai pali come scimmie sulle liane.
La stazione, le sue macchinette che funzionano a giorni alterni (il bigliettaio in carne ed ossa lo hanno eliminato da tempo) e la signora delle pulizie che ogni mattina irrompe in mezzo agli assonnati pendolari inveendo contro chiunque si trovi sul suo cammino.
L'isolamento tecnologico di casa mia, fatta eccezione di un'area di circa un metro di fronte alla finestra di cucina (quando non piove, alla prima goccia salta tutto e se ne parla il giorno dopo). Ma non è l'unica stranezza telematica: un'applicazione del telefono che ho comprato qualche mese fa (dopo aver dimenticato il suo predecessore sul treno) mi ha rivelato camera mia si trova nel comune di Firenze, mentre la cucina a Pisa.

E non fatevi illudere dall'aspetto simpaticamente caratteristico, dopo un anno di reclusione il minimo è espatriare in un altro continente!

* alla faccia dello Stars Hollow Museum!! (e chi la coglie la citazione??)
** il cane si chiama come mia sorella, e dal momento che se la Franca deve parlarci non telefona né citofona ma grida dal giardino, la prima volta che l'ho sentita mi sono affacciata per gridarle di rimando "è sotto la doccia!".

Commenti